La storia di Giovanni Anselmi, saltè par aria mai piò catè

Data / Ora
Date(s) - 18/11/2018
18:00 - 19:15

Luogo
Espace Populaire

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andrea franco giovanni

giovanni 6(1)

La storia di Giovanni Anselmi, saltè par aria, mai piò catè.
Recital con musica dal vivo.
con
Andrea Anselmi – narratore
Fabiana Bruschi – pianoforte
In agosto che clima c’è sul Monte Santo?
Per anni ho creduto che il mio prozio fosse morto sul Monte Grappa, e invece no, è stato scomposto in
centinaia di piccoli pezzi da una bomba sul Monte Santo. E i due luoghi sono distanti, ma per il tenore di
vita di chi mi ha raccontato la storia non faceva tanta differenza, a gh’ira da badèr lè che significa: non
avevamo tempo per indagare, sarebbe stata un occupazione improduttiva e la nostra famiglia non se la
poteva permettere…
Giovanni è morto a diciannove anni ma io mi sono accorto che lo immaginavo molto più adulto, per me ne
aveva almeno una trentina. Gli scarni racconti di mio nonno non lasciavano trapelare la sua giovane età,
non era importante, era la normalità.
Durante la raccolta di informazioni sul mio antenato è successa una cosa che non mi aspettavo: di
Giovanni Anselmi ne ho trovati undici. Tutti morti nella Grande Guerra. Provenivano per lo più dalla Valle
Padana ma anche dalla Toscana, dal Veneto e dal centro Italia. É come se si fosse formata una squadra, li
ho adottati.
È molto più facile trovare notizie dei morti che dei vivi, mi è successo anche con altre storie più recenti, è
più facile trovare le storie dei reggimenti che delle famiglie, è più facile trovare le storie dei vari fronti di
guerra che delle zone abitate dai civili.
Per raccontare quel grumo di storie che va dal ’15 al ’18 ho cominciato a intrecciare le linee generali con
quelle personali, con i fili delle storie laterali che di solito non compaiono nella storiografia ufficiale.
Vicino agli undici Giovanni ho trovato ho trovato personaggi sconosciuti come lo zoccolaio obbiettore Luigi
Luè o il sottotenente che sparava solo per aria Igino Giordani, ma anche qualcuno più famoso come il
tenente Sandro Pertini o il soldato poeta Ungaretti ed ho conosciuto paesi dai nomi particolari come San
Colombano al Lambro, Badia Calavena, Ròdigo.
Raccontare questi personaggi è come concedergli il diritto di replica, è come consentire all’artigliere
Alessandro Ruffini di mandare a ramengo il generale Andrea Graziani; anche se lui forse ce lo aveva già
mandato.
…non mi son tolto il sigaro di bocca,
e allora cosa c’è signor generale?
Dimmi mo’ cosa conta adesso, avermi fatto fucilare
adesso che ti han spinto giù dal treno;
eh, si vede che ti han riconosciuto.
Durata dello spettacolo: 1 ora e 10 min.

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